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Decreto legislativo del 3 novembre 1998, n. 455 Norme di adeguamento alle prescrizioni dell'atto di revisione del 1991 della convenzione internazionale per la protezione delle novita' vegetali

 Decreto legislativo del 3 novembre 1998, n. 455 Norme di adeguamento alle prescrizioni dell'atto di revisione del 1991 della convenzione internazionale per la protezione delle novita' vegetali

Decreto Legislativo 3 novembre 1998, n. 455

"Norme di adeguamento alle prescrizioni dell'atto di revisione del 1991 della

convenzione internazionale per la protezione delle novita' vegetali"

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 1998

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;

Visto l'articolo 3 della legge 23 marzo 1998, n. 110, recante ratifica ed esecuzione della convenzione

internazionale per la protezione dei ritrovati vegetali, adottata a Parigi il 2 dicembre 1961 e riveduta a Ginevra il 10 novembre 1972, il 23 ottobre 1978 ed il 19 marzo 1991;

Vista la legge 14 ottobre 1985, n. 620, recante ratifica ed esecuzione dell'atto di revisione della convenzione

internazionale del 2 dicembre 1961 per la protezione dei ritrovati vegetali, riveduta il 10 novembre 1972, firmato a Ginevra il 23 ottobre 1978;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 391;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 30 ottobre 1998;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'industria, del commercio e

dell'artigianato, di concerto con i Ministri per le politiche agricole, degli affari esteri, delle finanze e del tesoro, del

bilancio e della programmazione economica;

E m a n a

il seguente decreto legislativo:

Art. 1.

Diritto di costitutore

1. Il diritto su una nuova varieta' vegetale e' conferito mediante una privativa concessa in conformita' al

presente decreto.

2. Sono applicabili alle nuove varieta' vegetali le norme contenute negli articoli da 2584 a 2591 del codice

civile, nonche' nel regio decreto 29 giugno 1939, n. 1127, e successive integrazioni e modificazioni, e nel regolamento approvato con regio decreto 5 febbraio 1940, n. 244, e successive integrazioni e modificazioni,

purche' non contrastino con le disposizioni del presente decreto.

Art. 2. Diritti patrimoniali e diritto morale

1. I diritti nascenti dalla costituzione di nuove varieta' vegetali, tranne il diritto di esserne riconosciuto autore,

sono alienabili e trasmissibili.

2. Il diritto a essere riconosciuto autore puo' essere fatto valere, dopo la morte dell'autore, dalla persona da lui designata a tale effetto; quando tale designazione manchi o dopo la morte del designato, il diritto anzidetto puo'

essere fatto valere dal coniuge e dai discendenti fino al secondo grado; in loro mancanza o dopo la loro morte,

dai genitori ed altri discendenti ed in mancanza, o dopo la morte anche di questi, dai parenti fino al quarto grado incluso.

Art. 3.

Definizioni

1. Ai fini del presente decreto si intende per costitutore:

a) la persona che ha creato o che ha scoperto e messo a punto una varieta';

b) la persona che e' il datore di lavoro della persona sopraindicata o che ne ha commissionato il lavoro; c) l'avente diritto o avente causa dai soggetti indicati nelle lettere precedenti.

2. Si intende per varieta' un insieme vegetale di un taxon botanico del grado piu' basso conosciuto che,

conformandosi integralmente o meno alle condizioni previste per il conferimento del diritto di costitutore puo' essere:

a) definito in base ai caratteri risultanti da un certo genotipo o da una certa combinazione di genotipi;

b) distinto da ogni altro insieme vegetale in base all'espressione di almeno uno dei suddetti caratteri;

c) considerato come un'entita' rispetto alla sua idoneita' a essere riprodotto in modo conforme.

Art. 4. Condizioni per la protezione

1. Il diritto di costitutore e' conferito quando la varieta' e':

a) nuova;

b) distinta; c) omogenea;

d) stabile.

Art. 5.

N o v i t a'

1. La varieta' si reputa nuova quando, alla data di deposito della domanda di costitutore, il materiale di

riproduzione o di moltiplicazione vegetativa, o un prodotto di raccolta della varieta' non e' stato venduto ne' consegnato a terzi in altro modo, dal costitutore o con il suo consenso, ai fini dello sfruttamento della varieta':

a) sul territorio italiano da oltre un anno dalla data di deposito della domanda; b) in qualsiasi altro Stato da oltre quattro anni o, nel caso di alberi e viti da oltre sei anni.

Art. 6.

Distinzione

1. La varieta' si reputa distinta quando si contraddistingue nettamente da ogni altra varieta' la cui esistenza, alla data del deposito della domanda, e' notoriamente conosciuta.

2. In particolare un'altra varieta' si reputa notoriamente conosciuta quando:

a) per essa e' stata depositata, in qualsiasi Paese, una domanda per il conferimento del diritto di costitutore o

l'iscrizione in un registro ufficiale, purche' detta domanda abbia come effetto il conferimento del diritto di costitutore o l'iscrizione nel registro ufficiale delle varieta';

b) e' presente in collezioni pubbliche; c) e' descritta in pubblicazioni.

Art. 7.

Omogeneita'

1. La varieta' si reputa omogenea quando e' sufficientemente uniforme nei suoi caratteri pertinenti e rilevanti

ai fini della protezione, con riserva della variazione prevedibile in conseguenza delle particolarita' attinenti alla sua

riproduzione sessuata e alla sua moltiplicazione vegetativa.

Art. 8. Stabilita'

1. La varieta' si reputa stabile quando i caratteri pertinenti e rilevanti ai fini della protezione rimangono

invariati in seguito alle successive riproduzioni o moltiplicazioni o, in caso di un particolare ciclo di riproduzione o moltiplicazione, alla fine di ogni ciclo.

Art. 9.

Deposito della domanda

1. Il costitutore ha facolta' di scegliere lo Stato aderente all'Unione per la protezione delle nuove varieta' vegetali ­ di seguito indicata con la sigla UPOV ­ presso la cui autorita' competente desidera depositare la sua

prima domanda di diritto di costitutore.

Art. 10.

Trattamento nazionale

1. Alle persone fisiche o giuridiche aventi domicilio o sede nel territorio di uno degli Stati aderenti all'UPOV si

applicano le disposizioni del presente decreto a condizioni di reciprocita'.

2. Alle persone fisiche o giuridiche che non hanno domicilio o sede nel territorio di uno Stato aderente all'UPOV

si applicano le disposizioni del presente decreto in base ad accordi bilaterali a condizioni di reciprocita'.

Art. 11.

Diritto di priorita'

1. Il costitutore di una nuova varieta' vegetale o il suo avente causa puo' rivendicare il diritto di priorita' della

prima domanda depositata anteriormente in uno Stato aderente all'UPOV, per ottenere un titolo di protezione della stessa varieta'.

2. Il diritto di priorita' puo' essere fatto valere solo se il deposito della domanda di protezione e la dichiarazione

di rivendicazione della priorita' vengono effettuati entro il termine perentorio di dodici mesi a decorrere dalla data

di deposito della prima domanda.

3. Il costitutore, entro il termine di due anni dalla scadenza del termine di priorita', puo' fornire ogni

informazione, documento o materiale disponibile ai fini dell'esame previsto dall'articolo 18.

4. I fatti che sopravvengono entro il termine stabilito al comma 2, quali il deposito di un'altra domanda o la

pubblicazione o l'utilizzo della varieta' oggetto della prima domanda, non costituiscono motivo di rifiuto della domanda seguente. Tali fatti non possono far nascere alcun diritto a favore di terzi.

Art. 12.

Protezione provvisoria

1. Durante il periodo compreso tra la pubblicazione della domanda e la concessione della privativa il costitutore ha diritto ad un'equa remunerazione da parte di colui che, nel periodo suddetto, ha compiuto gli atti che, una

volta conferito il diritto, richiedono l'autorizzazione del costitutore.

Art. 13. Contenuto del diritto

1. L'autorizzazione del costitutore e' richiesta per i seguenti atti compiuti in relazione al materiale di

riproduzione o di moltiplicazione della varieta' protetta: a) produzione o riproduzione;

b) condizionamento a scopo di riproduzione o moltiplicazione;

c) offerta in vendita, vendita o qualsiasi altra forma di commercializzazione; d) esportazione o importazione;

e) detenzione per uno degli scopi sopra elencati.

2. L'autorizzazione del costitutore e' richiesta per gli atti menzionati al comma 1 compiuti in relazione al

prodotto della raccolta, comprese piante intere e parti di piante, ottenuto mediante utilizzazione non autorizzata

di materiali di riproduzione o di moltiplicazione della varieta' protetta, a meno che il costitutore non abbia potuto esercitare ragionevolmente il proprio diritto in relazione al suddetto materiale di riproduzione o di moltiplicazione.

L'utilizzazione si presume non autorizzata salvo prova contraria.

3. Le disposizioni dei commi 1 e 2 si applicano anche:

a) alle varieta' essenzialmente derivate dalla varieta' protetta quando questa non sia, a sua volta, una varieta'

essenzialmente derivata; b) alle varieta' che non si distinguono nettamente dalla varieta' protetta conformemente all'articolo 6;

c) alle varieta' la cui produzione necessita del ripetuto impiego della varieta' protetta.

4. Ai fini del comma 3, lettera a), si considera che una varieta' e' essenzialmente derivata da un'altra varieta', definita varieta' iniziale, quando:

a) deriva prevalentemente dalla varieta' iniziale, o da una varieta' che a sua volta e' prevalentemente derivata dalla varieta' iniziale pur conservando le espressioni dei caratteri essenziali che risultano dal genotipo o dalla

combinazione dei genotipi della varieta' iniziale;

b) si distingue nettamente dalla varieta' iniziale e, salvo per quanto concerne le differenze generate dalla derivazione risulta conforme alla varieta' iniziale nell'espressione dei caratteri essenziali che risultano dal genotipo

o dalla combinazione dei genotipi della varieta' iniziale.

5. Le varieta' essenzialmente derivate possono essere ottenute, tra l'altro, mediante selezione di un mutante

naturale o indotto o da una variante somaclonale, mediante selezione di una variante individuale tra piante della

varieta' iniziale, mediante retroincroci o mediante trasformazione attraverso l'ingegneria genetica.

Art. 14.

Eccezioni al diritto di costitutore

1. Il diritto di costitutore non si estende ad atti compiuti in ambiti privato, a scopi non commerciali; ad atti

compiuti a titolo sperimentale; ad atti compiuti allo scopo di creare altre varieta' nonche', ove non siano applicabili le disposizioni dell'articolo 13, comma 3, ad atti di cui allo stesso articolo 13, commi 1 e 2, compiuti rispetto a tali

altre varieta'.

Art. 15.

Durata del diritto

1. Il diritto di costitutore, concesso a norma del presente decreto, dura venti anni a decorrere dalla data della sua concessione. Per gli alberi e le viti, tale diritto dura trenta anni dalla sua concessione.

2. Gli effetti della privativa decorrono dalla data in cui la domanda, corredata degli elementi descrittivi, e' resa

accessibile al pubblico.

3. Nei confronti delle persone alle quali la domanda, corredata degli elementi descrittivi, e' stata notificata a

cura del costitutore, gli effetti della privativa decorrono dalla data di tale notifica.

Art. 16.

Esaurimento del diritto

1. Il diritto di costitutore non si estende agli atti riguardanti il materiale della varieta' protetta, o di una varieta'

di cui all'articolo 13, comma 3, che e' stato venduto o commercializzato in altro modo dal costitutore o con il suo consenso, sul territorio nazionale, oppure ogni altro materiale derivato dal suddetto materiale, a meno che tali atti

non implichino una nuova riproduzione o moltiplicazione della varieta' in questione ovvero non implichino una esportazione del materiale della varieta' che consenta di riprodurre la varieta' in uno Stato che non protegge la

varieta' del genere o della specie vegetale cui essa appartiene, salvo quando il materiale esportato e' destinato al consumo.

2. Ai fini del comma 1, si intende per materiale, con riferimento ad una varieta':

a) il materiale di riproduzione o di moltiplicazione vegetativa di qualunque forma esso sia; b) il prodotto della raccolta, comprese piante intere e parti di piante;

c) qualsiasi prodotto fabbricato direttamente a partire dal prodotto della raccolta.

Art. 17.

Denominazione della varieta'

1. La varieta' e' designata con una denominazione destinata ad essere la sua designazione generica.

2. La denominazione deve permettere di identificare la varieta'. Essa non puo' consistere unicamente di cifre, a

meno che non si tratti di una prassi stabilita per designare talune varieta'. Essa non deve essere suscettibile di

indurre in errore o di creare confusione quanto alle sue caratteristiche, al valore o alla identita' della varieta' o alla identita' del costitutore. In particolare, essa deve essere diversa da ogni altra denominazione che designi, sul

territorio di uno Stato aderente all'UPOV, una varieta' preesistente della stessa specie vegetale o di una specie simile, a meno che quest'altra varieta' non esista piu' e che la sua denominazione non abbia assunto alcuna

importanza particolare.

3. I diritti acquisiti anteriormente da terzi non sono pregiudicati.

4. La denominazione deve essere uguale a quella gia' registrata in uno degli Stati aderenti all'UPOV per designare la stessa varieta'.

5. La denominazione depositata che risponde ai requisiti dei commi 1, 2, 3 e 4 e' registrata.

6. La denominazione depositata e registrata nonche' le relative variazioni sono comunicate alle autorita'

competenti degli Stati aderenti all'UPOV.

7. La denominazione registrata deve essere utilizzata per la varieta' anche dopo l'estinzione del diritto di costitutore, nella misura in cui, conformemente alle disposizioni di cui al comma 3, diritti acquisiti anteriormente

non si oppongano a tale utilizzazione.

8. E' consentito associare alla denominazione varietale un marchio d'impresa, un nome commerciale o una

simile indicazione, purche' la denominazione varietale risulti, in ogni caso, facilmente riconoscibile.

Art. 18.

Esame della domanda

1. L'esame della domanda per il conferimento del diritto di costitutore di nuove varieta' vegetali e' diretto ad

accertare: a) la regolarita' formale della domanda e dei documenti ad essa allegati;

b) la conformita' della denominazione della nuova varieta' vegetale alle disposizioni dell'articolo 17; c) la conformita' della varieta' alle disposizioni dell'articolo 4. Tale conformita' puo' essere accertata mediante la

coltivazione della varieta', o altre prove necessarie ovvero attraverso i risultati ottenuti da prove di coltivazione o

di altre prove gia' effettuate.

Art. 19. Nullita' del diritto

1. Il diritto di costitutore e' nullo se e' accertato che:

a) le condizioni fissate dagli articoli 5 e 6 non erano effettivamente soddisfatte al momento del conferimento del

diritto di costitutore; b) le condizioni fissate dagli articoli 7 e 8 non sono state effettivamente soddisfatte al momento del conferimento

del diritto di costitutore, ove il diritto di costitutore e' stato conferito essenzialmente sulla base di informazioni o documenti forniti dal costitutore;

c) il diritto di costitutore e' stato conferito a chi non aveva diritto, a meno che, prima della dichiarazione di nullita', esso non venga trasferito alla persona che ne ha diritto.

2. Il diritto di costitutore non puo' essere dichiarato nullo per motivi diversi da quelli di cui al comma 1.

Art. 20.

Decadenza del diritto

1. Il diritto di costitutore decade quando viene accertato che le condizioni degli articoli 7 e 8 non sono piu' effettivamente soddisfatte.

2. Il diritto decade inoltre se il costitutore, previa messa in mora da parte dell'Amministrazione competente:

a) non presenta, entro il termine di trenta giorni, le informazioni, i documenti o il materiale ritenuti necessari al controllo del mantenimento della varieta';

b) non ha pagato le tasse dovute per il mantenimento del proprio diritto; c) non propone, in caso di cancellazione della denominazione della varieta' successivamente al conferimento del

diritto, un'altra denominazione adeguata.

3. Nei casi previsti dal comma 2, lettere a) e c), la decadenza e' dichiarata dall'U.I.B.M. su proposta del

Ministero per le politiche agricole.

4. Il costitutore non puo' decadere dal proprio diritto per motivi diversi da quelli indicati ai commi 1 e 2.

Art. 21.

Licenze obbligatorie

1. Il diritto di costitutore puo' formare oggetto di licenze obbligatorie non esclusive soltanto per motivi di

interesse pubblico.

Art. 22.

Funzioni amministrative

1. Le funzioni amministrative nella materia disciplinata dal presente decreto sono esercitate dall'Ufficio italiano

brevetti e marchi del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato che si avvale, per la fase di presentazione della domanda, della collaborazione delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura,

ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.

2. Ai fini del riconoscimento dei requisiti di cui all'articolo l8, comma 1, lettere b) e c), il Ministero per le politiche agricole formula parere vincolante avvalendosi della commissione consultiva istituita dall'articolo 18, del

decreto del Presidente della Repubblica 12 agosto 1975, n. 974.

Art. 23.

Espropriazione

1. L'espropriazione di cui agli articoli 60 e seguenti del regio decreto 29 giugno 1939, n. 1127, ha luogo, per le

nuove varieta' vegetali, sentito il Ministero per le politiche agricole.

Art. 24.

Obblighi procedurali

1. Una copia dell'atto introduttivo di ogni giudizio civile e di ogni ricorso alla commissione di cui all'articolo 71

del regio decreto 29 giugno 1939, n. 1127, in materia di nuove varieta' vegetali, e' comunicata, oltre che

all'Ufficio italiano brevetti e marchi, anche al Ministero per le politiche agricole a cura di chi promuove il giudizio.

2. Ove non sia provveduto, l'autorita' giudiziaria e la commissione predetta, in qualsiasi stato del giudizio,

prima di decidere nel merito, dispongono che tale comunicazione sia fatta.

Art. 25.

Tasse di concessione governativa

1. All'articolo 9, titolo IV, della tariffa indicata nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641, modificato da ultimo con decreto del Ministro delle finanze 28 dicembre 1995, pubblicato

nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 1995, sono apportate le seguenti modifiche:

a) al punto 1 sono soppresse le parole: "e per nuove varieta' vegetali" nonche' le parole: "legge 14 ottobre 1985; n. 620";

b) al punto 2 sono soppresse le parole: "e licenza speciale su brevetti per nuove varieta' vegetali".

2. Dopo l'articolo 9 della tabella annessa al decreto ministeriale di cui al comma 1, e' aggiunto il seguente

articolo 9­bis:

"Art. 9­bis. ­ 1. Privativa per nuove varieta' vegetali: a) tassa di domanda, comprensiva della tassa di pubblicazione e di quella per la protezione provvisoria (prima

della concessione) L. 350.000; b) tassa per il mantenimento in vita della privativa (dalla concessione della privativa):

1 L. 150.000 2 " 200.000

3 " 250.000 4 " 300.000

5 " 350.000 6 " 400.000

7 " 450.000 8 " 500.000

9 " 550.000

10 " 600.000 11 " 650.000

12 " 700.000 13 " 750.000

14 " 800.000 15 " 850.000

16 " 900.000 17 " 950.000

18 " 1.000.000 19 " 1.050.000

20 e successive " 1.100.000

2. Tasse per le licenze obbligatorie su privative per nuove varieta' vegetali: a) per la domanda: L. 800.000;

b) per la concessione: L. 2.700.000.

3. Tasse per le trascrizioni di atti relativi alle privative per nuove varieta' vegetali: per ogni privativa L. 120.000; per la lettera di incarico L. 50.000.

4. La tassa di domanda per nuova varieta' vegetale, comprensiva della tassa di pubblicazione e di quella di

protezione provvisoria, non e' rimborsabile.".

Art. 26.

T a r i f f e

1. Per i pareri e i necessari controlli tecnici previsti dall'articolo 18, sono dovuti i compensi previsti dalle tariffe

stabilite con decreto del Ministro per le politicheagricole in misura corrispondente all'effettivo costo del servizio.

Detti compensi sono versati all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati, con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, all'apposita unita' previsionale dello stato di previsione del

Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato.

Art. 27.

Oneri finanziari

1. Agli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 22 del presente decreto, valutati in lire 50 milioni annui a

decorrere dal 1999, si provvede mediante utilizzo delle maggiori entrate derivanti dall'articolo 25.

2. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 28.

Ambito di applicazione

1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 24 del decreto del Presidente della Repubblica 12 agosto 1975, n. 974, le disposizioni del presente decreto si estendono a tutti i generi e specie vegetali un anno dopo la sua

entrata in vigore.

Art. 29.

Disposizioni transitorie

1. Le domande per l'ottenimento del diritto di costitutore, depositate anteriormente alla data di entrata in

vigore del presente decreto sono trattate secondo le disposizioni in esso contenute, tuttavia, per quanto riguarda

le regolarita' formali si applicano le norme preesistenti.

2. Le disposizioni dell'articolo 13, commi 3 e 4, si applicano alle domande depositate dopo la data di entrata in

vigore del presente decreto.

Art. 30.

Ampliamento della durata dei titoli concessi

1. Le disposizioni dell'articolo 15 si applicano ai brevetti per nuove varieta' vegetali concessi conformemente al decreto del Presidente della Repubblica 12 agosto 1975, n. 974, e non scaduti o decaduti alla data di entrata in

vigore del presente decreto.

2. I licenziatari e coloro che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, hanno compiuto seri ed effettivi investimenti per l'utilizzo delle nuove varieta' vegetali coperte dal diritto di costitutore hanno diritto ad

ottenere licenza obbligatoria gratuita e non esclusiva per il periodo di maggiore durata. Questa facolta' non si applica ai contraffattori dei diritti non ancora scaduti.

Art. 31.

Albo dei consulenti in proprieta' industriale

1. Le disposizioni relative all'ordinamento della professione di consulente in proprieta' industriale abilitato e alla

formazione del relativo albo, di cui al decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato 30 maggio l995, n. 342, si applicano al presente decreto.

Art. 32.

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il novantesimo giorno successivo alla data della sua pubblicazione nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

2. Entro lo stesso termine il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro

per le politiche agricole adotta, con decreto, il regolamento di esecuzione.

3. Dalla data di entrata in vigore del regolamento previsto dal comma 2 sono abrogate le seguenti disposizioni: a) il decreto del Presidente della Repubblica 12 agosto 1975, n. 974, come modificato dal decreto del Presidente

della Repubblica 22 giugno 1979, n. 338, fatti salvi gli articoli 14, 15, 16, 17, 18 e 19; b) la legge 14 ottobre 1985, n. 620;

c) il decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 391.